Rapporto del giudice di San Marco al Procuratore Generale del Re a Cosenza, avente
per oggetto:
Nella notte da 14 a 15 gennaio 1848 in Sammarco
omicidio premeditato
e ferita pericolosa di vita per gli accidenti. Artt.352 e 359 Legge Penale. ? L'omicidio
in persona di D.Francesco Cristofaro e la ferita in persona di D.Antonio Cristofaro
di Sammarco. - A carico di D.Gaetano. D.Carlo, D.Luigi Cristofaro, Giuseppe Esposito,
D.Salvatore e D. Giacomo Campilongo e D. Vincenzo Talarico di Sammarco, de' quali
in carcere l'Esposito, ed assenti gli altri.
Sammarco lì 15 gennaio 1848
Signore,
a circa le ore cinque della scorsa notte all'annunzio stragiudiziale di esser stato
ucciso D. Francesco Cristofaro di qui, accorsi nell'abitazione del di lui genitore
D.Antonio; trovai che realmente non più era in vita il D.Francesco, ed il
genitore ha dichiarato che verso un'ora e mezza di notte il figlio D.Francesco andiede
a portar la biada alla vettura, ed indi a poco rientrato disse esser stato inseguito
fino alla grada con minacce di vita dal cugino D. Gaetano Cristofaro. Dopo un'ora
e mezza udì tirar pietre alle mura della sua abitazione e far con la bocca
degli atti di scherno. Egli il D.Antonio si affacciò e vide più persone.
Stimò uscir fuori e trovò i suoi nipoti D. Gaetano suddetto e don
Carlo Cristofaro, germani, il di loro servo Giuseppe Esposito [Quintieri], i germani
D. Salvatore e D.Giacomo Campolongo e D. Vincenzo Talarico di questo comune. Pregò
al nipote Gaetano a non inquietare la sua famiglia, ma costui vi si avventò
sopra e gli tira un colpo di stile cagionandogli una ferita che si è giudicata
pericolosa di vita per gli accidenti. In questo mentre accorre il D. Francesco Cristofaro
al quale l'Esposito tirò sulla testa un colpo di bastone. Il medesimo D.
Francesco dietro il colpo si diede alla fuga e fu inseguito e dall'Esposito e dai
germani D. Gaetano e D. Carlo Cristofaro e raggiunto a poca distanza ve lo lasciarono
estinto a colpi di stili. Ha di vantaggio dichiarato che questo omicidio è
stato commesso con premeditazione perché esistevano de' dispiaceri tra la
sua famiglia e quella di suddetti suoi nipoti e D.Luigi di costoro germano, per
una causa civile; che il D.Gaetano e D.Luigi erano dispiaciuti ancora del cugino
D.Francesco perché credevano che costui avea denunziato presso del Sindaco
[Gaspare Valentoni, 2° eletto f.f. Vincenzo Talarico] che le loro drude [amanti]
erano gravide, e costoro chiamate ed avvertite a dar conto de' loro parti, ed avervano
perciò esternato e profferite antecedentemente della minacce di vita. Infine
ha esposto querela contro tutti i cennati individui, cioè D.Gaetano, D. Carlo
e D.Luigi Cristofaro, Giuseppe Esposito, D. Salvatore e D.Giacomo Campilongo e D.
Vincenzo Talarico. Ho inteso alcuni testimoni e mi è riuscito di far assicurare
alla giustizia l'imputato Esposito, e sarò per procedere all'autopsia del
cadavere. E poiché trattasi di una istruzione nella quale sono complicati
individui di famiglie primarie di qui, io la prego di farne personalmente occupare
codesto funzionante da Istruttore, che subito si conferisca in questo comune. È
per questo motivo che io per espresso le rassegno il presente rapporto, e la prego
autorizzarmi a fargli pagare il pedatico come spera urgente nel processo.
Il Giudice f.to Cavallo [Giambattista]
ATTI DEL PROCESSO
I TESTIMONI AL PROCESSO
ROMANZO DI PAOLO CHIASELOTTI SUL DELITTO
[
N.d.T. L'offeso Antonio Cristofaro modificò
in seguito le sue accuse scagionando Carlo Cristofaro e Vincenzo Talarico]