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Note aggiuntive alla Premessa*
Dopo il 1998 ho continuato la ricerca trascrivendo i dati essenziali dei registri dello stato civile dal 1809 al 1900. Anche in questo caso, il lavoro mi è stato suggerito da un impiegato dello stato civile, il signor Italo Avolio, convinto che la pubblicazione in rete di questi dati avrebbe dato una mano a tutti coloro che sono alla ricerca delle loro origini. Non ha sbagliato. Il lavoro di trascrizione delle nascite e dei matrimoni, pubblicato sul sito del Comune [oggi non più accessibile, ma consultabile qui] consente a chiunque, e soprattutto a quanti vivono all'estero, di avere uno strumento di consultazione rapido ed efficace. Successivamente, quasi per gioco, ho pensato di ricostruire la storia di ciascuna famiglia vissuta nell'Ottocento a San Marco Argentano, visto che a narrare le vicende della città avevano già provveduto gli studiosi di storia. Considerando che lo scopo del lavoro è sempre stato quello di presentare l'Ottocento come un secolo vivo, allo stesso modo di come possiamo vivere oggi la quotidianità dei rapporti umani, ho pensato di utilizzare quest'ultima ricerca e una diavoleria informatica che si chiama "base di dati" per restituire alla vita persone, avvenimenti, legami parentali, virtù e miserie di un piccolo centro che risponde al fantasioso nome di San Marco Argentano. È accaduto, in seguito, che da alcuni Stati sono cominciate ad arrivare richieste di persone che avevano casualmente rintracciato il proprio cognome sul sito del Comune o su questo. Non pareva loro vero di conoscere una discendenza e una storia che si erano interrotte da tempo. Alcune di queste persone sono venute fin qui, a San Marco Argentano, dagli USA, dal Brasile, dalla Nuova Zelanda, per conoscere i luoghi, talvolta una diruta capanna di mattoni crudi, dove erano nati i loro antenati. Cose di cuore, insomma, che la storia trascura. Visto che il lavoro interessava molte persone all'estero ho iniziato a scrivere oltre alle storie delle famiglie, alcuni argomenti di interesse più ampio, come l'emigrazione, nella lingua in uso nei paesi da cui provenivano messaggi e richieste. Ho dovuto imparare il portoghese e, in ogni caso prima di pubblicare un testo, chiedo alle persone con cui corrispondo di correggerlo. Ho iniziato alcune ricerche anche nell'Archivio del Tribunale, ma visto che non tutti i fascicoli sono stati sistemati e catalogati, ho preferito consultare gli stessi depositati nell'Archivio di Stato di Cosenza. Per non urtare la suscettibilità dei discendenti di alcune famiglie, vittime di ingiustizie o esse stesse all'origine di un sopruso, ho omesso di citarle, ma posso assicurare che i fatti più o meno gravi che furono oggetto di processi sono tutti veri e documentati. Nella descrizione di essi ho utilizzato la forma di una cronaca, ovviamente inesistente sotto la forma di giornale illustrato qual è quella da me usata, ma senz'altro oggetto di commenti e di discussioni tra i cittadini del tempo. Il lavoro è arricchito quasi ogni giorno di nuove ricerche, sia nella parte riguardante i cognomi, che in quella generale contenente informazioni e curiosità di vario genere. La pubblicazione non ha percorsi obbligati, bensì lascia a ciascun lettore la possibilità di aprire le pagine che più lo interessano, anche se non tutti gli argomenti sono raggiungibili da un'unica pagina. Ad esempio, sulla pagina delle strade e contrade si troveranno collegamenti ad argomenti altrimenti non raggiungibili. Suggerisco di seguire la vostra curiosità e i personali interessi, un po' come se attraversaste il paese: potete bussare alle porte e vedere chi vi abita, oppure andare alla ricerca di un "vaticale", disposto a scarrozzarvi per le contrade, cercandolo tra le pagine gialle dell'epoca.
S. Marco A. settembre 2005
Paolo Chiaselotti
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