I capostipi Antonio Sinopoli e Rosa Mollo si erano sposati a Cervicati nel 1866, dove nacque la loro primogenita
Maria Maddalena l'anno succesivo. Dal suo certificato di nascita apprendiamo che i genitori abitavano in contrada Valentoni, un territorio che si estendeva in parte anche nel Comune di San Marco e qui, infatti, fu dichiarato il secondo
figlio, Angelo Giuseppe, nato il primo maggio 1869. Questo atto è importante perché solo in esso
è indicato il nome del genitore di Antonio (si chiamava Lorenzo). Di Antonio sappiamo solo che risiedeva a Cervicati, ma
era originario di San Vincenzo la Costa.
La coppia ebbe altri due figli maschi, Angelo Giovanni e Nicola, entrambi
dichiarati nel Comune di Cervicati rispettivamente nel 1872 e nel 1874.
Il ceppo che a noi interessa, in quanto residente a San Marco, è quello originato da Angelo Giuseppe.
La sua residenza cambiò in seguito ai due matrimoni contratti con Maria Teresa Russo e Maria Raffaela Grosso, entrambe con casa in contrada Manca della Castagna, che divenne la stabile dimora di Angelo.
Dalla prima moglie, Maria Teresa Russo (ceppo dei c.d.Malafarina), nacquero Rosina ed Emilio. Casualmente da una discendente venuta in visita a San Marco dal Brasile (la signora Carla Bortoletto Cassimiro) abbiamo saputo che Emilio emigrò in Brasile agli inizi del Novecento. Morta la prima moglie a distanza di tre anni dal matrimonio, Angelo Giuseppe si risposò con Maria Raffaela Grosso. Dalla loro unione nacquero sette figli (la nostra ricerca si ferma al 1910) che furono all'origine dei vari Sinopoli tuttora presenti a San Marco.
Abbiamo trovato due curiosità probabilmente ignorate anche dagli stessi discendenti: il capostipite Antonio nel 1867, l'anno in cui nacque la primogenita Maria Maddalena, era in carcere perché renitente alla leva obbligatoria imposta dal nuovo governo sabaudo (pur essendo sposato e con una moglie prossima a partorire) e nel 1892, l'anno in cui si sposò suo figlio Giovanni con Virginia Ippolito di Fiumefreddo, risulta residente a Buenos Aires. Non sappiamo nulla della sua vita in Argentina, nè se egli ritornò
mai in Italia.