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Il cognome Romito compare per la prima volta nei registri anagrafici del Comune di Sammarco (come si chiamava prima del 1862 anno in cui fu aggiunto il nome Argentano) in un atto del 1825 riferito alla nascita di Giovanna Giuseppina figlia di don Francesco Romito, cancelliere, e di donna Orsola Truglio. L'anno successivo nascerà Giambattista, del quale oltre al matrimonio avvenuto in età matura non abbiamo più notizie. Dai documenti dello stato civile ricaviamo maggiori informazioni su di loro e in particolare dall'atto di matrimonio della figlia Maria Luigia Dorinta con Raffaello Talarico celebrato a S.Marco il 19 novembre 1853. Dall'atto risulta che la sposa, trentaduenne, orfana di entrambi i genitori, era nata a Rose e che l'avo paterno si chiamava Bonaventura Romito (la legge allora richiedeva espressamente la citazione dell'avo in caso di morte del genitore). Non sappiamo se anche i primi figli nacquero a Rose, ma considerando che Francesco era cancelliere, non è escluso che abbia svolto in altri comuni il suo incarico. In ogni caso nel certificato di morte di Francesco, avvenuta il 17 dicembre 1835, risulta che egli era nato a Positano. Altre notizie indirette sulla famiglia le abbiamo ricavate dalla Cronistoria di Salvatore Cristofaro che cita un Luigi Romita, medico, che nel novembre del 1855 accertò il primo caso di colera e un Pasquale Romita sacerdote di San Marco e Parroco di Mongrassano che nell'ottobre del 1860 partecipò alla spedizione per Napoli guidata da Carlo e Baldassarre Selvaggi, Giacomo Campolongo e Giuseppe La Regina al seguito di Giuseppe Garibaldi. Entrambi dovevano essere con molta probabilità figli di Francesco (se fossero stati fratelli la loro età sarebbe troppo avanzata per le circostanze citate). Dei figli di Francesco e Orsola nel prosieguo degli atti incontreremo solo Eugenio Leopoldo e i figli nati dalla sua unione con Petti Giustina Cherubina. Le loro nozze avvennero a Mongrassano comune di nascita della sposa nel 1855 e proprio dai "processetti" conservati nell'archivio di Stato di Cosenza abbiamo potuto ricavare ulteriori dati sulle origini degli sposi. Eugenio, farmacista, dal 1861 al 1873 fu consigliere comunale. Dal registro delle deliberazioni della Giunta municipale sappiamo che fu sequestrato dai briganti Carmine Franzese e Rosacozza ai quali i familiari dovettero versare 800 ducati per il riscatto. Eugenio ebbe sei figli: il primogenito Francesco, anch'egli farmacista, si sposerà con Emilia Ragusa, e andrà ad abitare alla via detta Lo Storno, oggi via Iulia, ove ancora esiste l'omonimo palazzo donato dagli eredi alle Suore del Sacro Cuore per farne un asilo; Tito Livio sposerà Rosina De Luca e Pubblio Terenzio Rosaria Canonico. Degli altri non abbiamo notizie. La provenienza da Positano accomuna ai Romita altre famiglie, come Talamo, Attanasio, Ajello, Tursi, Parlati, Caldieri, alcune imparentate tra loro. Probabilmente la loro presenza era dovuta ai commerci della seta e dei tessuti, come attestano le registrazioni delle professioni di alcuni di loro negli atti di morte: "mercadanti" e "merciajuoli". Il cognome Romita è raro, più diffusa è la forma originaria Romito. |
The first time the surname Romito was registered in 1825 in the municipality of Sammarco (the old name of the town, the name Argentano was added in 1862); it is the birth record of Giovanna Giuseppina daughter of "don" Francesco Romito, clerk of the court, and of Orsola Truglio. The year after, they had Giambattista, whose life we have not any information else about, except that he married old. Through the documents of archives we have more informations about this family, and in particular through the marriage record of 1853, November 19th, of Maria Luigia Dorinta and Raffaello Talarico. In that registration we can read that the bride, 32 y-o, orphan of both her parents, was born in Rose, and that her grandfather's name was Bonaventura Romito (the law obliged the registration of the paternal grandfather's name whether the father was dead). We cannot say whether also the first sons were born in Rose, but, since Francesco was a clerk, he is likely he lived in other towns. In any case in the death record of him, in 1835, December 17th, it is written that he was 55 y-o and that he was born in Positano. We found out other informations about this family in the Hystory of Town by Salvatore Cristofaro, who mentions a doctor, Luigi Romita, that certified the first case of cholera and the parish priest of Mongrassano, but born in San Marco, Pasquale Romita, that partecipated in the Garibaldi's military expedition againt Naples, with the commanders Carlo and Baldassarre Selvaggi, Giacomo Campolongo, and Giuseppe La Regina on October 1860. Both they probably were Francesco's sons (their age is not compatible with a collateral relationship). In the successive documents we met only one son of Francesco and Orsola, that is Eugenio Leopoldo, head of family with his wife Giustina Petti, married in 1855 in Mongrassano, the town where she was born. We were able to complete the family tree consulting the so-called "processetti", attached to their marriage record, in the Cosenza's Archives. Eugenio, chemist, was member of the town council from 1861 to 1873. Through the deliberation book of the council of the town we know that he was raped by the bandits (briganti) Carmine Franzese and Rosacozza, that extorted 800 ducats to his family. Eugenio had six babies: the first born, who became also chemist, married Emilia Ragusa and lived at Storno street (nowadays Iulia); their family's house was donated to the Holy Hearth's sisters for a nursery-school. Tito Livio and Pubblio Terenzio married respectively Rosina De Luca and Rosaria Canonico. No information about the other ones. Other families, as Romito, were coming from Positano to San Marco at the beginnin of the Nineteenth century: Talamo, Attanasio, Ajello, Tursi, Parlati, Caldieri, some of them in relationship. Probably they went to San Marco for trade of silk and clothes; we found on their death records that members of those family were merchants (in italian "mercadanti" or "merciajuoli"). The surname Romita is rare, while the original form is more frequent. |
O sobrenome Romito aparece a primeira vez nos registros do estado civil da Comune de Sammarco (isso era o nome da cidade antes de 1862) com a certidão de nascimento de Giovanna Giuseppina, filha de Dom Francesco Romito, secretário de tribunal, e de dona Orsola Truglio. No ano seguinte nasceu Giambattista, do qual não sabemos nada, exceto que casou-se quando era velho. Achamos mais informações por outros documentos, e particularmente pela certidão de união da filha Maria Luigia Dorinta com Raffaele Talarico, em San Marco, em 19 novembre 1853. Pelo documento resulta que a esposa, com 32 anos de idade, orfã dos pais, nasceu em Rose, e o nome do seu avõ: Bonaventura Romito (a lei impunha indicar o nome do avô dos orfãos de pae). Não sabemos se também outros filhos nasceram em Rose, mas então que o Francesco era secretário de tribunal, é provavel que ele trabalhou em cidades varias. Na certidão de óbito em 17 dezembro 1835, resulta que o Francesco nasceu em Positano. Encontramos outras notícias sobre a família Romita na "Historia da Cidade de San Marco" por Salvatore Cristofaro. O autor cita um médico, Luigi Romita, que em 1855 atestou o primeiro caso de cólera-morbo, e o pároco de Mongrassano, Pasquale Romita, que em 1860 partecipou da partida para Nápoles, com as tropas de Garibaldi, sob o comando de Giacomo Campolongo, Giuseppe La Regina, Carlo e Baldassarre Selvaggi. Luigi e Pasquale eram, sem dúvida, filhos de Francesco (a posibilidade que eles eram irmaos do Francesco é excluída da idade). Encontramos nas certidões sucessivos somente um filho de Francesco e Orsola: Eugenio Leopoldo, e os filhos delenascidos pela união com Giustina Cherubina Petti. O casamento de Eugenio e Giustina foi celebrado em 1855 em Mongrassano, cidade de origem da esposa. Pelos documentos anexos á certidáo de casamento (em italiano "processetti"), descobrimos outros ascendentes. Eugenio, boticário, nos anos de 1861 á 1873, foi membro do conselho municipal. Pelas deliberações municipais sabemos que foi sequëstrado pelos bandidos Carmine Franzese e Rosacozza. Os parentes pagaram 800 ducados para resgatar-lo. Eugenio tive seis filhos: o primogênito Francesco, também boticário, casou Emilia Ragusa, e morou na rua Lo Storno (hoje em dia rua Iulia), onde está a casa Romita, que foi doada, pelos herdedeiros, ás Irmãs do Sagrado Coração para fundar uma escola maternal. Tito Livio e Publio Terenzio casaram respectivamente Rosina De Luca e Rosaria Canonico. Nada sabemos dos outros filhos. Muitas famílias em San Marco no século XIX provinham de Positano: alem dos Romitos, achamos Talamo, Attanasio, Ajello, Tursi, Parlati, Caldieri, algum deles emparentados. Provavelmente vieram para o interior da Calabria para comerciar seda e tesidos, dado que nas certidão de óbito a profissão de alguns deles eram mercantes ("mercadanti" e "merciajuoli"). O sobrenome Romita è raro, mais frequente fica a forma original Romito. |