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Vincenzo Carnevale di Gaetano e Chiara Middea (o Mitea) sono i capostipiti di un grande albero genealogico che si sviluppa attraverso i soprastanti quattro quadri. I loro figli Domenico sposato con Costanza Ferraro e Arcangelo sposato con Rosaria Sarpa ebbero tre figli ciascuno, ma lo sviluppo maggiore avverrà nel ceppo originato da Domenico e da Costanza.
In una precedente edizione di questa pagina solo Domenico risultava figlio di Vincenzo e di Chiara Middea, in quanto di Arcangelo non si conoscevano i genitori. Essi erano quindi capostipiti di due distinti alberi. Successivamente, abbiamo scoperto in un atto di morte di un bambino di tre mesi, senza genitori, morto a Sant'Opoli nel 1809, che i dichiaranti Arcangelo Carnevale di anni 37 e Domenico Carnevale di anni 42, entrambi bracciali residenti a Sant'Opoli, risultavano essere fratelli, quindi entrambi figli di Vincenzo e di Chiara Middea.
Circa l'origine geografica non sappiamo dire se un qualche antenato provenisse da altro comune: abbiamo trovato un atto del 1813 in cui tale Carnevale Carlo, pastore, di anni 30, risulta nato a Fuscaldo (vedi altri ceppi) e un altro del 1880, in cui è registrato il matrimonio di un Carnevale Antonio nato a Torano (non presente su questa pagina), ma non abbiamo nessun documento che confermi un collegamento al predetto albero di detti individui.
Il cognome che deriva dal latino carnem levàre -con riferimento al periodo quaresimale- è oggi presente in molti comuni italiani con una maggiore frequenza nel Lazio, in Campania, Lombardia, Piemonte e Calabria. La forma Carnovale, che pure abbiamo trovato in pochissimi atti e tra questi nella registrazione del matrimonio di Arcangelo con Maria Francesca Mazzei, è diffusa soprattutto nelle province di Vibo e Catanzaro.