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Questa pagina fa parte del sito "L'Ottocento dietro l'angolo"  (http://www.sanmarcoargentano.it/ottocento/index.htm) di Paolo Chiaselotti

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO MUNICIPALE n.63 del 29 maggio 1862

 " ….posto della Guardia Nazionale… "

Provincia di Calabria Citeriore

Distretto di Cosenza

Comune di Sammarco

Oggi che sono lì del mese di maggio 1862 in Sammarco il Consiglio Municipale di Sammarco si è riunito nella casa municipale solito luogo delle sue adunanze sotto la presidenza dello assessore ff. D(on) Luigi Conti e composto dai Signori D(on) Gaspare Valentoni, D.Antonio Cristofaro, D.Carlo Selvaggi, D.Eugenio Romito, Raffaele Roberti, D.Leone Catalano, D.Saverio Manfredi, D.Raffaele Misuraca, Virgilio Talarico, D.Francesco Amodei, D.Vincenzo Candela, D.Gaetano Perri, Vincenzo Talarico, Antonio Pisani, dallo assessore si è proposto un riguardevole uffizio del Prefetto della Pr. In data degli otto aprile 1862 n.661 con cui il consiglio propone un locale decente da servire per posto di Guardia nazionale

Il Consiglio

Osserva che il locale ove attualmente è stabilito il posto della Guardia nazionale non è tanto indecente per quanto si è dato intendere al S(ignor) Prefetto della Provincia, e che in ogni caso potrebbe migliorarsi con spendervi la somma fissata nello stato finanziario, cosa che si praticherà non appena lo stesso verrà approvato e rimesso a questo Sindaco.

Opina di non ammuoversi dal luogo ove rattrovasi mentre è nel punto più vicino alle prigioni mandamentali e sarebbe cosa molto ingiusta e capricciosa riunire due posti di sicurezza nella piazza di basso, cioè il Posto della Guardia Nazionale e il posto dei Reali carabinieri, i quali stazionano in luogo molto vicino a quello ove si vorrebbe stabilire il novello posto.

Per tale motivo a maggioranza di undici segreta opina doversi il posto di Guardia mantenere nel luogo ove si rattrova con farne quelle riparazioni che si crederanno convenevoli dal capitano messo da concerto col Sindaco ed in caso si credesse troppo angusto, potersi in tal caso chiedersi in fitto dal proprietario le altre stanze contigue all'attuale corpo di guardia nel N(ume)ro di due.

Così si è deliberato oggi giorno mese e anno come sopra.

I consiglieri di opposizione S.ri Carlo Selvaggi, Antonio Pisani ed Antonio Cristofaro osservano che le deliberazioni emanate questa mane dal onorevole consiglio è illegale ed abusiva. In fatti il S.Prefetto della Provincia col suo riverito foglio del 8 aprile 1862 ..(illegibile) ..ad istanza del capo della Guardia Nazionale S. Angelo Selvaggi ritenendo più indecente l'attuale corpo di guardia disponeva che se ne fosse rinvenuto altro migliore e più adatto al bisogno di una milizia composta di due compagnie e la maggior parte di Proprietari e persone civili.

Il Consiglio dietro di tale salutare disposizione si univa nel giorno 22 del prossimo caduto aprile e col numero di dieci votanti eseguendo la disposizione sopra indicata destinava il corpo di Guardia nel centro dell'abitato sito nella piazza di basso dove si offrivano tre stanze decentissime le quali avevano poco bisogno di riparazione ed atte al bisogno delle enunciate Guardie. Quindi con ciò si era riparato allo sconcio ed agli inconvenienti che venivano esposti dal suddetto capo della Guardia nazionale. Or dunque non poteva né doveva il Sindaco trattenere nel Municipio questa deliberazione sotto il pretesto d'illegalità perché se illegalità vi fosse stata non doveva riconoscersi da quei stessi membri che avevano deliberato ma sibbene da quel superiore ad emendare gli errori dei suoi subordinati. Ma i consiglieri oppositori sentono il bisogno di manifestare che non è questo il motivo per cui non si volle spedire detta deliberazione dappoicché quando il consiglio in quella epoca deliberava si trovava scevro da spirito di partito e di riguardo umano, posteriormente cominciarono gli intrighi e gli interessi particolari ed allora il consiglio si compiaceva favorir ciò e conculcando la giustizia ed i bisogni del pubblico cambiava i suoi sentimenti e dava luogo alla illegale deliberazione della quale sopra di è descritto. Osservasi inoltre che è triviale la pretesa che il corpo di Guardia devesi assolutamente stare vicino alle carceri mandamentali, ma in vece è più giusto e regolare che fosse piazzato nel centro dell'abitato appiunto più corrispondente al fine della legge che preferiva la tutela dell'ordine pubblico fine principale della istituzione della milizia cittadina. Il luogo ove attualmente si attrova detto corpo di Guardia è perfettamente eccentrico, vicino alla campagne e facilmente soggetto ad essere aggredito. Le stanze di esso che si propongono sono angustissime e piene di lordure ed in modo più indecente perlocchè ha dato luogo alla intera Guardia Nazionale ad emettere delle lagnanze e ridotte nello stato di non fare più guardie come replicate volte il loro comandante ha rapportato al Prefetto ed il Consiglio non ignora che la Guardia istessa ha protestato altamente di non voler giustamente fare servizio. Per tali considerazioni gli oppositori sono di avviso ed insistono che il S.Sindaco si faccia la compiacenza di spedire la prima deliberazione, in caso opposto gli oppositori protestano dello abuso di questa mancanza e ne chiederanno (illeggibile) da chi ne sarà di ragione.

La maggioranza del Consiglio aggiunge che la prima deliberazione non era d'uopo spedire perché emessa da un numero non legale di votanti e fra quelli tre che opinavano in modo contrario ai primi."

Fatto e chiuso oggi giorno mese e anno come sopra

Per il Sindaco l'ass(essore). Luigi Conti, il consigliere anziano Gaspare Valentoni, il segretario Giuseppe Picarelli


NOTE

È la prima opposizione documentata. Si fa riferimento a precedente deliberazione annullata in calce dal Sindaco per mancanza di numero legale. Il locale ove era ospitato il corpo di Guardia è un edificio contiguo alle carceri del tempo (la torre medioevale). Tale edificio agli inizi del '900 fu adibito a carcere, oggi è sede di istituzioni culturali e archivio. La piazza di basso è piazza Selvaggi, la cui intitolazione, al pari delle altre piazze, risale al 1888. Il consigliere Eugenio Romita e il segretario Giuseppe Picarelli saranno rapiti dai briganti a scopo di estorsione.

ELENCO DELIBERAZIONI

REGISTRO CONSIGLIO 1861-1863

A cura di Paolo Chiaselotti