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Deliberazione del Consiglio n.50 del 31.3.1862
"Editto del maggiore Fumel contro il Brigantaggio"
Copia integrale
Pr(ovincia) di C(alabria) C(iteriore)
Comune di Sammarco Distretto di Cosenza
L'anno 1862 il giorno trentuno Marzo in Sammarco =
Dietro invito del Sindaco ff.e Sig. D. Luigi Conti atteso la circostanza, il Consiglio del surriferito Comune si è riunito nella casa Municipale nel N. di 15, rappresentato dai Sig.ri D[on] Antonio Cristofaro, D Eugenio Romita, D. Saverio Manfredi, D. Annibale Tarantino, Antonio Mungo, D. Raffaele Misuraca, D. Antonio Pisani, D. Gaetano Perri, D. Vincenzo Talarico, D. Francesco Amodei, D. Vincenzo Cristofaro, D. Francesco Sarpi, Raffaele Roberti, Virgilio Talarico, D. Carlo Selvaggi- Esso Sig Sindaco ff. ha fatto lettura di un'editto emanato dal Sig. Maggiore Fumel a lui diretto, non pria di ieri scritto nei seguenti termini =
Avviso al pubblico = Il sottoscritto incaricato della distruzione del brigantaggio promette una mangia (sic!) di franchi cento per ogni brigante vivo, o morto, che si prenderà, tale mangia sarà data pure a quel brigante che ucciderà un suo compagno, oltre di aver salva la vita = Diffida che sarà immediatamente fucilato chiunque darà ricovero o mezzo qualunque di sussistenza o di difesa ai briganti, o vedendoli, o sapendone il luogo ove sono rifugiati, non ne dia tosto avviso alla forza ed all'autorità civile e militare= Per la custodia degli animali sarà bene che si facciano più centri con competente forza armata, perché non sarà valevole la scusa di forza maggiore = Tutte le pagliaie dovranno essere abbruciate, le torri, le case di campagna che non sono in intonico a forza devono tra lo spazio di tre giorni venire scoverte e le aperture murate = Scaduto tal termine saranno abbruciate come saranno uccisi gli animali senza la necessaria custodia = Resta proibito di portar pane e viveri qualunque fuori l'abitato e sarà tenuto complice dei briganti il contravventore. Provvisoriamente per questa circostanza i Sigi Sindaci sono autorizzati di concedere il porto di armi sotto la responsabilità del proprietario che ne farà la richiesta = L'esercizio della caccia è pure provvisoriamente vietato, e perciò non si potrà sparare se non per dare avviso ai propri armati della presenza o fuga dei briganti = La Guardia Nazionale è responsabile del territorio del proprio Comune. = Il sottoscritto non intende vedere in questa circostanza che due partiti: Briganti e controbriganti, perciò tra i primi terrà chi voglia tenersi indifferente e contro questi prenderà misure energiche perché quando il bisogno generale lo richiede è delitto rifiutarsi = I soldati sbandati se non si presenteranno entro quattro giorni saranno considerati pure briganti = Segnato = Il Maggiore Fumel =
Or dunque essendosene data conoscenza al pubblico , lo stesso dietro aver veduto l'art. 4° che riguarda l'ingendio (sic!) delle pagliaie cosparse nel territorio, nella di cui classe vanno comprese tutte le case rurali, si è posto in positiva costernazione, ed è ricorso come un solo siamo alla provvidenza di esso Sindaco, dappoicché l'esecuzione di una delle disposizioni arrecherebbe molti danni e guasti non solamente alla proprietà ma all'industria generale degli abitanti. Egli dunque penetrato da siffatta giusta lamentanza si è determinato per la circostanza invitare il Consiglio rappresentante il popolo onde adottare quelle misure necessarie che avrebbe dovuto prendere nella sua giustizia ed appagare in pari tempo i desideri del di lui popolo = Il Consiglio medesimo facendosi il dovere di rispettare in tutta la sua estensione l'editto di cui sopra è lingua come mezzo più salutare a conseguire lo scopo della distruzione del brigantaggio nel contempo sente la necessità di fare i dubbi ed osservazioni che sieguono, perché venghino inviati al prefetto della Provincia ed alla prelodata autorità del Maggiore Fumel, onde ottenere da essi qualche provvidenze che saranno più conciliabili ad allontanare gli immensi danni che risulterebbero dalla precisa esecuzione del summentovato articolo -
Si fa osservare e si umilia che la campagna di questo terrritorio bastantemente esteso è fornita non solamente di molti casini , ma benanco di moltissime case rurali, composte di forche, frasche, e tegole increspate di argilla, la maggior parte abitate da coloni che vi permettono pur la coltivazione dei terreni adiacenti e per l'industria campestre; il numero dei quali abitanti accoglie quasi la metà degli abitanti che stanno in città, e quindi volendosi per questi abituri dare esecuzione al disposto con ingendiarsi (sic!) oltre il danno immenso che nè soffrirebbe la proprietà privata, quei coloni abitatori rimarrebbero in mezzo le strade e allo scoperto, dappoicché nella città non vi sarebbero sufficienti locali a ricoverarli = A siffatto inconveniente si aggiungerebbe l'altro più grave che abbandonandosi la coltura al'industria e la pastorizia subentrerebbe la miseria e tutte le tristi conseguenze che da questa ne derivano =
Inoltre si renderebbe difficilissimo il poter (illeggibile) alla custodia con guardia, giacché come si è detto essendo moltissime le case di campagna , né uomini sufficienti a poterlo effettuare, tranne per quei soli tuguri i quali sono situati in gruppo ed offrirebbero la molteplicità di più abitanti. D'altronde volendosi adottare l'altro principio, cioè a dire di scovrirle dei tetti e murarne le porte si darebbe maggior adito alle provvenienze dei briganti, mentre essendo le stesse per lo più di un'altezza non molto estesa potrebbero essere facilmente cavalcate e rendersi di agguato ai briganti medesimi =
Atteso tali inconvenienti ed essenzialissimi guasti = Il consiglio ad unanimità ha determinato che fossero umiliati al lodato prefetto delle Provincia affinché nella di lui giustizia e saggezza dia (illeggibile) ripari e quelle provvidenze opportune a fin di conciliare l'interesse della proprietà e lo scopo della distruzione dei briganti-
Fatto, chiuso oggi giorno mese ed anno come sopra.
Pel Sindaco in congedo
L'assessore ff.
F.to Luigi Conti
Il Consigliere anziano
F.to Gaspare Valentoni
Il segretario
Non firmato
A cura di Paolo Chiaselotti