UN PRONOME ... TUTTOFARE |
- Il pronome italiano "chi" ha l'equivalente dialettale chi,
mentre cchi (o 'chi) corrisponde a "che cosa".
La differenza tra i due pronomi è nella pronuncia che vede un raddoppiamento
della consonante iniziale e un prolungamento impercettibile della "i"
finale. Chin'e' significa "Chi e'", 'Chid'e'
significa "Che cos'è". Interessante l'uso delle due diverse
particelle ne e de che traggono origine dalla lingua
latina.
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AGGETTIVI DIMOSTRATIVI |
- Gli aggettivi dimostrativi "questo, questa, questi, queste" esistono
nel dialetto sanmarchese solo nelle forme aferetiche prive della "T"
su, sa, si, si in quanto derivano dai pronomi dimostrativi "chissu,
chissa, chissi, chissi"
Esempi:
Su lìbbru (questo libro), Sa cammìsa (questa camicia),
Si càvuzi (questi calzoni), Si zarìcchî, (queste
pantofole)
Vùogliu chissu (o chissa, chissi)
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CONSONANTI MUTANTI |
- Alcune parole che iniziano con la lettera V, possono mutare la consonante iniziale
in B e viceversa, e addirittura in M se precedute da una preposizione o da vocale. Lo stesso
mutamento in B accade alle parole che iniziano con F quando sono precedute
dalla preposizione IN, e finche alle parole che iniziano per INF.
Viceversa la doppia lettera B in alcune parole si trasforma in una doppia G.
La doppia V in alcuni casi può diventare una doppia M.
Esempi:
Vacante, vuoto - a vuoto - U stipu è vacante - Gliùtti a 'macànte
Bocca - in bocca - Vucca - 'Mmucca
Basso - Vasciu è Mariu! - Mariu è bàsciu
Verbo volere - Aiu vulùtu esci - Ha 'bulùtu esci
Verbo vendere - S'anu vinnutu tuttu - s'à 'bbinnutu tuttu
Verbo vendemmiare - Aia vinnimà - sta 'bbinnimànnu
Faccia, in faccia - Faccia, 'mbaccia ('mpaccia)
Fronte, in fronte - Frunta, 'mbrunta ('mprunta)
Infame - 'Mbamu ('mpamu)
Infasciare - Mbascia' ('mpascia')
Infermiera - 'Mbermera, 'mbirmera, ('mpermera, 'mpirmera)
Inferno - 'Mbiernu ('mpiernu)
Gabbia - Gaggia o caggia
Rabbia - Raggia
Ecc. Ecc.
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PAROLE CHE INIZIANO CON VOCALI |
- Oggi non più, ma fino ad alcuni anni addietro alcune parole che in italiano
iniziano con A, E, o U erano precedute nel dialetto sanmarchese dalla lettera G.
Era talmente diffuso tale uso dialettale, che nel 1842 l'ufficiale d'anagrafe registrò
la nascita di GAETANO GULLO con il cognome ULLO, essendo
convinto che tale doveva essere il cognome italiano!!
Esempi:
Ada = Gàda
Angiolina = Gangiùlina
Alzare (alzo, alza, alziamo, alzato) =gazà (gàzu, gàza, gazàmu,
gazàtu,)
Alta, alto = gàvuta, gàvutu
Unto = guntàtu
Uscire (esco, esci, usciamo, uscito) = ghèsci (ghìesciu, ghèscia,
ghiscìmu, ghisciùtu)
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SOSTANTIVI RIPETUTI |
- La ripetizione di un aggettivo e di un sostantivo servono a rafforzare il concetto
di quantità, estensione, durata ecc. talvolta con funzione avverbiale. Con
gli aggettivi funziona da superlativo.
Sanu sanu= intero. Esempio: Ha gliuttutu na purpetta sana sana! =
Ha ingoiato una polpetta intera!
Paru paru= integralmente. Esempio: Ha copiatu paru paru u libru= Ha
compiato il libro integralmente
Varru varru= completamente ubriaco. Esempio: S'è ricuotu alla casa
varru varru= È rincasato completamente ubriaco
Stozzi stozzi= a pezzi. Esempio: L'ha fattu stozzi stozzi= Lo ha fatto
a pezzi
I sostantivi sono per lo più usati con riferimento a percorsi. Alcuni esempi:
Strata strata, lungo la strada
Cigliu cigliu, lungo il ciglio della strada
Muru muru, lungo il muro
Rasa rasa, lungo un riparo
Iumi iumi, lungo il fiume
Casi casi, bussando a varie case
Cantini cantini, entrando in varie cantine
Una signora era convinta che il marito la tradisse ...telli telli, cioè
"nei vari hotel" in cui si fermava ! !
Altri modi di dire: lientu, lientu= magrissimo, chiattu, chiattu=
ben pasciuto, bieddru bieddru= con attenzione, friscu friscu= senza
segno di fatica, pisulu pisulu= molto sollevato da terra, filu filu=
con prudenza, cavudu cavudu= ben coperto
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DITTONGHI |
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IN, LA PREPOSIZIONE CHE NON C'È |
- La preposizione italiana IN è usata raramente. Essa diventa prefisso
di parti del corpo umano quando si vuole dire in testa, in braccio, in c....
- 'ncapu, 'mbrazzu, 'mbrunta ('mprunta), 'nc..... In parole composte si trasforma in 'M.
Al posto della preposizione semplice si usano le preposizioni articolate nella, nel,
nelle, nei - 'nta, ntu, nti, oppure le preposizioni articolate al, alla,
alle, ai - allu, alla, alli
Alcuni esempi:
Avìa na còppula 'ncapu, aveva un berretto in testa
'Mmeci, 'mmersu, 'mbrazzu, invece, inverso, in
braccio
È rimàsu alla casa, 'nta casa, è rimasto
a casa, in casa
Un tiègnu sordi 'nta sacchètta , non ho soldi in
tasca
È jiuta all' America quann'era sc_chetta , andò in
America quand'era nubile
Un tiègnu sordi 'nta sacchètta , non ho soldi in
tasca , ma per dire non ho soldi nella tasca diremo:
Un tiègnu sordi dint'a sacchètta
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LA PREPOSIZIONE DA ... D0V'È? |
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TRE PREPOSIZIONI IN UNA |
- Nella lingua italiana non esistono casi di due o più preposizioni unite.
Nel dialetto sammarchese esiste invece un caso in cui tre preposizioni si susseguono.
A, PI, DI, corrispondenti alle preposizioni italiane A, PER, DI
si uniscono per formare una "nuova" preposizione: APPIDI !
È il caso dell'espressione: Unu appid'unu, uno per ciascuno.
In realtà si tratta della volgarizzazione del latino APUD, presso.
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SUONI PARTICOLARI |
- I suoni più difficili sono quelli originati da "g", da "ji",
da ch
Parole di difficile pronuncia (da questi "shibboleth" potrete riconoscere
chi è vero sanmarchese!):
Jiùornu, giorno [il suono è tra gh e i]
Gùsciu, lardo [suono tra gh, hu e vu]
'Nguìentu, unguento [g con suono nasale]
Lìngua, lingua [g raddoppiata, con suono nasale]
'Nghîanchijìare, imbiancare (sembra uno scioglilingua!)
Chìni, chi (suono normale di "chino")
Chìni, pieni (c debole e più palatale)
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GRECISMO O DISPREZZO? |
- Il suffisso UOTU (che, ahinoi, ricorda l'epiteto ciuotu) è
usato per indicare un abitante, o meglio una persona originaria e proveniente da
alcuni paesi viciniori e anche chi proviene da una località di mare.
In quest'ultimo caso si usa la parola marinuotu al maschile e marinota
al femminile.
Non per tutti i cittadini dei comuni vicini si usa tale suffisso, ma solamente per
i seguenti: Citraruoti, Guardioti, Mungrassanuoti, Spizzanuoti
mentre altri hanno il suffisso isi (singolare isa e isu) come
i Ruggianisi, i Cirvicatisi (anche Cirvini), i Fagnanisi, o
ani (singolare ana e anu) come i Marvitani.
Stranamente per indicare la provenienza da alcuni comuni non esistono aggettivi
o sostantivi, ma solo l'indicazione di provenienza: chiri 'i Cirzitu, 'i Sammartinu,
'i Cavallerizzu ecc.
Vorrei poter giungere ad una conclusione che molti, anzi credo tantissimi, non condivideranno,
e cioè che la desinenza uoto ricorda la parola italiota, usata
se non erro dai greci per indicare gli abitanti della Magna Grecia. Dall'altro lato,
però, l'epiteto ITALIOTA fu usato in tempi più recenti per indicare l'italiano
con tutti i suoi difetti. (N.d.A.)
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VERBI |
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- È miègliu vivi ca mori
Non lasciatevi ingannare dalle apparenze. Il motto significa è meglio bere
che morire. Infatti a San Marco Argentano per dire Vivere si dice
Campà e, ironia della morte, per indicare chi è vivo
si dice: È bivu!.
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- Il modo congiuntivo è poco usato. Tranne che in alcune espressioni di auspicio
(Mai sia! 'nsia mmai! Bboglia Ddiu ('mboglia Ddiu!)) il presente congiuntivo è sostituito
dal presente indicativo e, in alcuni casi, dall'imperfetto congiuntivo.
Spesso al posto dell'imperfetto congiuntivo si usa l'imperfetto indicativo o il
condizionale.
Esempi:
Voglio che tu venga con noi = Vuogliu ca vieni cu' 'nua
Digli che venga = Dìciaci ca vena, ma anche dìciaci ca vinissa
Avevo paura che si potesse fare male = Mi spagnàva ca si putìa fa'
male
Se ti dovessi sentire male telefonami subito = Si t'avìssa (o t'avìssida) senti
male chìamami sùbbitu
Ah, se ti avessi avuto nelle mani! = Ah, si t'avèra avùtu 'nt'i mani!
Stai attento a non cadere = Avissa cadi?!
Magari! (per volontà divina) = Vulìssa Ddiu!
Speravamo che non si accorgessero dell'errore = Speràvimu ca un s'accurgìenu
du sbagliu
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- I tempi all'infinito sono sempre privi della desidenza re, tranne il caso
in cui si voglia spiegare per esteso il verbo usato. In quest'ultimo caso la e
finale è quasi una i.
La desidenza are della prima coniugazione si trasforma a accentuata;
la desinenza ere della seconda coniugazione si trasforma in i.
Esempi:
Finisci [Finìsciri pp.finìtu] = finire
Jî [Jiri pp.jiutu]= andare
Mìndi [Mìndiri, pp.misu] = mettere
Pèrdi [Pèrdiri, pp. pirdùtu] = perdere
Rènni [Rènnere, pp. rinnùtu] = rendere
Scìnni [Scìnnere, pp. scisu] = scendere
Cucina' [Cucinàri] = cucinare
Lava' [Lavàri] = cucinare
Mangia' [Mangiàri] = mangiare
- L'infinito dei verbi riflessivi è formato dalla particella pronominale
Si seguita dal verbo.
Esempi:
Si penti = pentirsi. A si penti un ci vo' nenti!
Si vutà = voltarsi. A si vutà ti vuogliu!
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- L'ausiliare dovere esiste solo eccezionalmente per alcuni casi nella forma
del participio passato: duvuta, duvutu, duvuti. In luogo del verbo
dovere si usa, come in altre lingue, "avere a" o "avere da",
con una coniugazione assolutamente diversa rispetto all'originale verbo avere. Nel
tempo passato si usa l'ausiliare avere. Il participio passato è sempre nella
forma invariabile " avùta ".
Devo = Aia (Aj[u] + a)
Devi = Ana (À + (n) + a)
Deve = Adda (À + da )
Dobbiamo = Ama (A[vi]m[u] + a)
Dovete = Ata (A[vi]t[a] + a)
Devono = Ana (An[u] + a)
Dovevo = Avìedda
Dovevi = Avìesa
Doveva = Avìedda
Dovevamo = Avìema
Dovevate = Avìeta
Dovevano = Avìena
Ho (o son) dovuto = Ai'avùta
Hai (o sei) dovuto = A'avùta
Ha (o è) dovuto = Add'avùta
Abbiamo (o siamo) dovuti = Am'avùta
Avete (o siete) dovuti = At'avùta
Hanno (o sono) dovuti = An'avùta
Dovessi = Avìssida
Dovessi = Avìssa
Dovesse = Avìssida
Dovessimo = Avìssima
Doveste = Avìssita
Dovessero = Avìssera
Avessi dovuto = Avìssida avuta
Avessi dovuto = Avìssa avuta
Avesse dovuto = Avìssida avuta
Avessimo dovuto = Avìssima avuta
Aveste dovuto = Avìssita avuta
Avessero dovuto = Avìssera avuta
Dovrei = Avèrida
Dovresti = Avèrisa
Dovrebbe = Avèrida
Dovremmo = Avèrima
Dovreste = Avèrita
Dovrebbero = Avèrana
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AGGETTIVI E PRONOMI POSSESSIVI |
- Nel dialetto sanmarchese l'aggettivo e il pronome possessivo per le prime tre persone
singolari sono invariabili per genere e numero. I pronomi possessivi sono sempre
preceduti dall'articolo o da preposizione articolata.
Esempi:
Il mio libro - Il libro è mio = U libbru mia - U libbru è u (lu)
mia oppure du mia
La mia radio - La radio è mia = A radiu mia - A radiu è a (la) mia
oppure da mia
I miei libri - I libri sono miei = I libbri mia - I libbru su i (li) mia
oppure di mia
La tua penna - La penna è tua = A pinna tua - A pinna è a (la) tua
oppure da tua
Le tue penne - Le penne sono tue = I pinni tua - I pinni su i (li) tua
oppure di tua
La sua casa - La casa è sua = A casa sua - A casa è a (la) sua
oppure da sua
La vostra casa - La casa è vostra = A casa vostra - A casa è a (la)
vostra oppure da vostra
Il vostro mobile - Il mobile è vostro = U mobbile vuostru - U mobbile è
u (lu) vuostru oppure du vuostru
I vostri mobili - I mobili sono vostri = I mobbili vuostri - I mobbili su i (li)
vuostri oppure di vuostri
- Gli aggettivi possessivi "mio, tuo" riferiti a famigliari (con
esclusione della madre, a mamma è mamma!) nel dialetto sammarchese sono
ma, ta (invariabili) e diventano suffissi del nome, anch'esso
invariabile per genere.
Esempi:
Patrima, ziima, canatima, suorima, fratima, figlima, suocruma, suocrima, niputima ecc. = mio padre, mia
zia o mio zio, mio cognato o mia cognata, mia sorella, mio fratello, mio figlio
o mia figlia, mio suocero, mia suocera, mio (mia) nipote
Parta, ziita, canattita, suorta, fratta, figlita, socrita, socrata, niputtita ecc. = tuo padre, tua zia
o tuo zio, tuo cognato o tua cognata, tua sorella, tuo fratello, tuo figlio o tua
figlia, tuo suocero, tua suocera, tuo (tua) nipote,
e al colmo delle smancerie ... scioscima, la mia sorellina e figlicieddrima, la mia figlioletta!
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IL ... CHIJSMO SANMARCHESE |
- Alcune parole che in italiano iniziano con le lettere "PI" nel
dialetto sanmarchese iniziano con "CHI", probabilmente per influenza
della doppia ELLE spagnola, la cui pronuncia è "JI". Tale
mutazione esiste anche nel dialetto napoletano (piangere, chiàgnere).
Esempi:
Piaga = Chiàga - Spagnolo: LLaga [pr.:Jiaga]
Piano = Chiànu - Spagnolo: LLanura [pr.:Jianura]
Pianto = Chiàntu - Spagnolo: LLanto [pr.:Jianto]
Pieno = Chjìnu - Spagnolo: LLeno [pr.:Jieno]
Piovere = Chiòvere - Spagnolo: LLovier [pr.:Jiovier]
Altre parole, però, non risultano avere origine spagnola!!
(HELP!)
Pianta = Chiànta
Piastra = Chiàtra
Piazza = Chiàzza
Piegare = Chjicàre
Piombo = Chiùmmu
Pioppo = Chiùppu
Più = Chiù
e altre ancora non hanno la PI all'inizio: (HELP!!!)
Cappio = Chiaccu (metàtesi?)
Coppia = Cucchia
e per complicarci la vita (HELP!!!!!!!!!)
Doppio = Duppiu
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