L'OTTOCENTO DIETRO L'ANGOLO - ROMANZO
Copertina Romanzo


LA STORIA CAMBIATA

Tutta le ricerche che avevo pubblicato sul mio sito mi parvero improvvisamente prive di significato. Mi sentivo svuotato, saccheggiato, privato di una parte di me stesso.
Il pensiero che altri avessero potuto utilizzare impunemente, sfacciatamente, brutalmente anni di lavoro mi toglieva ogni voglia di continuare a vivere.
Le parole del ministro mi risuonavano nelle orecchie:
"Abbiamo riscritto la storia ... "
"La mia storia!" pensai "Riscritta?! Copiata!"
Ero troppo infuriato per riflettere.
Cercai di calmarmi. Sorseggiai lentamente un bicchiere d'acqua ripensando a ciò che era accaduto: la ritrosia del sindaco nel rivelarmi l'arrivo degli ospiti stranieri, l'invito ad un ministro di un partito di destra, l'avviso della federazione e poi le vendette, le faide, il sospetto di un complotto.
Questi ultimi pensieri mi crearono un disagio insopportabile: ero sprofondato nel ridicolo, avevo visto assassini dappertutto, mentre tutti sapevano che gli stranieri erano qui solo per la cittadinanza italiana. Solo io, razionale del c...., non l'avevo intuito!
Io, sentimentale del c...., a dare ad ognuno di loro nomi, cognomi, storie dei loro antenati. E poi ... cittadini italiani, segno di uguale, voti all'estero!
Mi alzai dal divano di scatto, facendo sobbalzare la cagnetta Lucy e i compagni che si erano accomodati sulle sedie. Rimasi per un istante immobile, mentre la mano cominciava a tremare più del solito.
Istintivamente mi accostai al computer per posarla sul mouse, sperando che il tremore si attenuasse.
Cliccai sul sito. Si aprì con una musica che sembrava l'evocazione di una malinconica canzone dell'infanzia.
Mi misi a scorrere i volti che vi avevo inserito. C'era anche il mio, nonostante io fossi al di qua del video. Ebbi un attimo di sfasamento e avvertii due sensazioni contemporanee e distinte, come se io fossi un'altra persona.
Una situazione che durò qualche secondo, ma che avevo già avvertito.
Dove ero e chi ero?
Poi guardai le pagine che cominciavano ad aprirsi per il movimento involontario del dito sul mouse.
Non potevo credere ai miei occhi.
Rilessi alcuni righi della pagina che avevo davanti.
Uguale, identica a quella che avevo fatto, con una sola differenza: persone e date avevano subito una traslazione di centottanta gradi.
Andai sul database: nessuna delle persone a cui avevo attribuito una qualsiasi colpa esisteva più.
Cercai disperatamente le deliberazioni del decurionato: cambiate, capovolte. Cliccai con terrore, ma con un filo di speranza sul file della storia: capovolta, cambiata.
La posta: tutte le e-mail in arrivo e in uscita cancellate, tranne una, ancora tra i messaggi da leggere. Nessun oggetto, il testo diceva semplicemente:
"Oggi finalmente riscritta la storia". Guardai il mittente: mail@minitalest.gov
Cercai tra i file nascosti se ci fosse rimasta traccia della storia originale.
Niente, tutti gli originali non esistevano più.
Cercai nella cartella in cui avevo inserito alcune pagine di storia recente riguardanti la lotta di liberazione dal nazi-fascismo.
Era assurdo, incredibile. La storia era capovolta. Il fascismo aveva liberato l'Italia dai partigiani. Mussolini era in piedi a piazza Loreto che parlava alla folla che applaudiva. Alle sue spalle appesi i corpi di due partigiani.
Cercai nella storia più antica. Nessuna rivoluzione era mai avvenuta.
Andai in cerca degli argomenti: i giacobini erano briganti assassini e i sanfedisti erano pacifici predicatori che distribuivano immaginette di santi. Nella fretta di riscrivere la storia alcuni nomi di persone e di luoghi erano stati scritti alla rovescia. Un casino!
"Fregato!" pensai.
Razionalmente avevo metabolizzato la fregatura.
Aprii Google in un ultimo disperato tentativo. Digitai le parole MINCHIA e PUPA nella casella di ricerca e diedi invio. Comparvero più di sedicimila voci e decine di pagine di indirizzi. Impossibile continuare, dovevo spegnere subito il computer, sperando che nessuno dei compagni, alle mie spalle, avesse potuto leggere a distanza ciò che era apparso sullo schermo.
Troppo tardi: Pino indicava ai compagni, toccandosi la tempia con l'indice, che ero diventato matto.
Era difficile spiegare che le prime cose che aveva letto non le avevo scritte io, ma che si trattava di una maledetta operazione di restyling storico compiuta dai fascisti, che non so come e quando erano riusciti ad penetrare nel mio computer, ma come spiegare la ricerca su pupa e minchia?!


 
 

L'Ottocento dietro l'angolo romanzo di Paolo Chiaselotti