Tutti i ceppi Scalise erano presenti a San Marco fin dal Settecento, ma solo uno giunse fino ai nostri giorni, gli altri si estinsero nel corso dell'Ottocento.
Il primo documento risale al 1810: è l'atto di morte di Francesco Scalise di anni 80, figlio di Antonio e di Teresa Porro. Nell'atto sono trascritti i nomi della vedova e dei quattro figli, e di questi ultimi la loro età e lo stato civile. Inoltre è indicata anche la professione del defunto, coltivatore, e quella del padre, sportonaro. Grazie a questi dati abbiamo potuto ricostruire l'albero genealogico del ceppo maggiore Scalise, in pochi casi scritto nella forma al plurale Scalisi.
Oltre alle professioni anzidette sappiamo che i fratelli Domenico e Giuseppe erano massari di campo, il figlio di quest'ultimo, Pasquale, era vetturale, o vaticale come si diceva allora, e Antonio che sposò Angelina Liguori era calzolaio.
Tutti abitavano nel centro urbano, nei quartieri del Critè, vico dell'Oglio, via dello Storno (corrispondenti tutti alla attuale via Iulia); alcuni alla via cosiddetta Occidentale (oggi via Mirabello).
Da una nota a margine dell'atto di nascita di Maria Francesca sappiamo che il padre Antonio nel 1898 era in America. Negli anni successivi partiranno le sorelle Angiolina ed Egilda.
Il cognome fa parte dei cosiddetti cognomi etnici (Scalise indica infatti la provenienza dal comune tirrenico di Scalea o da Scala Coeli).
I seguenti nomi compaiono nei registri di Ellis Island, il porto di New York:
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Nome | arrivo | età | note |
Egilda Scalise | 1811 | 21 | figlia di Pasquale e M. Francesca Tricanico |
Angiolina | 1821 | 34 | figlia di Pasquale e M. Francesca Tricanico |