Il cognome è presente a Sammarco, come si chiamava allora il Comune, dal
1811, come attestato nell'atto di matrimonio tra Domenico Ippolito, un calzolaio
di ventidue anni domiciliato alla Piazza, e Maria Gaetana Lombardi, figlia diciannovenne
di un massaro di campo. Domenico appartiene al ceppo maggiore, quello contrassegnato
con il numero uno, di cui l'ultimo rappresentante è Giuseppe nato nel 1872.
Abbiamo trovato altri ceppi, alcuni minori si estinsero nei primi decenni dell'Ottocento,
di altri abbiamo una presenza nella seconda metà del secolo, ma dopo il 1879
il cognome Ippolito non compare più nelle registrazioni anagrafiche.
I membri del ceppo uno erano tutti artigiani: barbieri, calzolai, falegnami, e godevano
di una buona posizione economica e sociale. Domenico, dopo la morte della moglie Maria Gaetana, si sposò a Sant'Agata d'Esaro, dove ebbe una numerosa prole e dove morì. Un suo discendente, Luciano M. Ippolito, dall'Argentina, ci ha aiutato a ricostruire il proprio ramo di appartenenza.
Anche la signora Renata Helaehil dal Brasile ci ha fornito
notizie sui discendenti di Francesco Maria Ippolito (albero n.6), un sarto nato
a San Marco Argentano, sposato con Maria Giulia Migliano, e poi emigrato in Argentina
con i figli Vincenzo, Attilio Pasquale e con un figlio nato dal primo matrimonio
della moglie, Angelo Perrone. Tutti si stabilirono a Colon, nella provincia di Buenos
Aires, dove Francesco Maria si risposò ed ebbe quattro figlie, il cui cognome
si tramutò in Hyppolito.
Gli altri ceppi erano formati per la maggior parte da
bracciali.