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Deliberazione del Decurionato pag. 132 fol.135 del 7.5.1826
Distribuzione delle acque pubbliche e degli acquidotti
Provincia di C[alabria] C[iteriore]
Comune di Sammarco
Regno delle Due Sicilie
Oggi lì sette del mese di Maggio, anno mille ottocento ventisei nella comune di Sammarco, e nel luogo destinato alle Sessioni Decurionali.
Riunito il decurionato del comune sud[detto] regolarmente convocato dal Sindaco in esecuzione di disposizione del Sig. Intendente, e composto da' Signori D.Ignazio de Pietro, D.Saverio de Marco, D.Giuseppe Candela, D.Michele Campagna, D.Michele La Regina, D.Domenico Cristofaro, D.Emanuele Conti, D.Salvatore d'Ajello, D.Gaspare Valentoni, e D.Cesare Picarelli.
Il Sindaco Sig. D.Giuseppe Fera avendo dato lettura degli oggetti che deve trattarsi, il Decurionato è venuto a prendere le seguenti determinazioni.
Art.° 1° Esaminato il contenuto della circolare del Sig.Intendente della provincia de' 8 Aprile corrente anno, la quale prescrive che ad evitare le deferenze, e le ingiustizie a danno dell'Agricoltura, ogni corpo municipale deve proporre uno statuto relativo alla distribuzione delle acque pubbliche e degli acquidotti addetti al pubblico comodo.
Il Decurionato med[esimo] visto l'art.° 278 della Legge del 2 Dicembre 1816, considerando che in questo comune altre acque pubbliche non esistono che quelle del fiume Follone, Malosa, ad unanimità ha deliberato che la distribuzione delle medesime si fissi nel modo che segue, cioè:
Una posta d'acqua da prendersi dal Vallone di S.Venere sino passato il ponte attuale che servirà per irrigare le terre incominciando dal fondo del Sig. Ianni fino alla piantata detta Cappasanta del Sig. Valentoni, percorrendo le terre del Sig. Talarico, e Picarelli, giusta il corso ordinario dell'acquidotto, da distribuirsi l'acqua a tenore dell'estensione e secondo il solito, cioè una giornata al Sig. Amodei, tre al Capitolo, una Talarico, tre il Sig. Picarelli, e sette il Sig. Valentoni, colla facoltà al Sig. Ianni d'annaffiare il suo piccolo terreno ...? che vuole
2° In Malosa altra posta per irrigare i terreni incominciando da Malosa med[esimo per irrigare i terreni soliti a proporzione della quantità delli medesimi.
3° Altre due poste da prendersi dal fiume Follone, la prima per inaffiare i terreni del Feudo, Riniglio, e Chiaradea, e l'altra per irrigare il Macchione, Pietrabianca, Fravitta? del Sig. Candela, in tutti li terreni soliti ad irrigarsi, inclusa la piantata dei Sig.Fera, e Talarico.
4° Nel Molino di Basso altra posta da prendersi dalle acque del molino pred[etto] senza recar pregiudizio alla macina, per irrigare fondi inferiori secondo il solito.
Articolo 5° Nella Mattina altre due poste per irrigare questo territorio, non che il Monte Sottano, e Soprano, senza che si possa fare altra posta nel medesimo monte sottano, e terminato l'innaffiamento deve rimanere l'acqua nel corpo del fiume.
6° In Scarniglia una levata con tre poste di acqua una cioè per irrigare le terre dette del pezzo dal Corso del Sig. Campagna, e Comune di Cervicato, la seconda per irrigare la terra del Sig. D.Giuseppe Candela, e la terza per inaffiare le terre della valle della Sale del feudo del Sig. Campagna. Quest'intera levata, ossiano tutt'e tre le poste devono irrigare le terre del Cerzitello del Sig. Picarelli per l'uso necessario senza abusare.
7° Il resto dell'acqua del fiume deve dividersi in due parti uguali delle quali una deve irrigare il territorio detto il pezzo del Cerro sottano, le macchie?, Cerzitello del sig. Talarico, Camposireno, e Fraccicco; l'altra mettà (sic) deve inaffiare le terre del corso del Vescovo da cui deve ricevere un terzo dell'acqua Gravina del Sig. D.Gaetano Fazzari, beninteso però che dovendosi inaffiare le terre della fabbrica del tesauro, e Serradajna se ne deve levare da detta levata una posta per tal uso, quale finita l'irrigazione deve rimettersi nel corso dell'acquaro
8° Nelle Macchie dell'Avena da incominciare dal fondo de' cisterciensi, oggi del Sig.Valentoni dovrà prendersi una posta dal fiume per irrigare colla stessa il pezzo del Clero di Rogiano, dopo rendersi la levata.
9° Un'altra levata chiamata levatella, che serve per irrigare le medesime le terre del Sig. Valentoni.
10° Di un'altra levata se ne faranno tre poste, con una devono irrigarsi li terreni del Sig. Campagna, Campolongo, dette S.Nicola, vota di Chiantella, e Scuola? Pia di Roggiano, nonchè S.Lorenzo, con un'altra le Macchie dell'avena della Mensa Vescovile, e colla terza le terre di casello, il Comunello di Casello deve irrigarsi colla levata del Miloino?.
11° Un'altra levata sarà nella vota del Monaco per irrigare i terreni della stessa
Il Decurione Sig. D.Michele La Regina opina che l'acqua del fiume Follone, la qual anima il molino di basso intromessa nell'acquidotto dello stesso eè di diritto privativo del proprietario di detta macchina idraulica, che la medesima diventa pubblica allora quando sorte dalla saetta, ed allora vien colpita dalle disposizioni del Sig. Intendente diretta a' Sindaci della Provincia in data de' 8 aprile prossimo passato.
(Segue argomento riguardante riparazione di alcune strade)
OMISSIS
Non essendovi altri oggetti a discutersi nella sessione di questo giorno, dopo di essersi data lettura del presente Processo verbale dal Segretario, lo stesso è stato sottoscritto.
Fatto a Sammarco il giorno, Mese, ed Anno come sopra.
Seguono le firme del sindaco Giuseppe Fera e dei decurioni presenti
REGISTRO DECURIONATO 1819-1944
A cura di Paolo Chiaselotti