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Sutt'a lingua : Curiosità e approfondimenti.


I PETRE 'MPIETTU.

Quando ero ragazzo e aspiravo ad entrare nel mondo degli adulti attraverso la porta principale, la vista di energumeni da circo, che si facevano spaccare una pietra sul petto a furia di mazzate, mi procurava seri dubbi sull'opportunità di un simile passo. Sul versante spirituale, l'immagine di un San Girolamo che si batteva una pietra sul petto per pentirsi dei suoi peccati, mi impensieriva costringendomi ad una lettura meno assidua dei calendarietti dei barbieri. In entrambi i casi non mi preoccupavo minimamente di indagare sui reconditi significati delle parole, quanto piuttosto di passare, per quanto potevo, da queste ultime ai fatti.
Fortunatamente il naturale fluire degli eventi ha fatto sì che il cuore si intenerisse e i muscoli si indurissero senza dovermi sottoporre a quelle ordalie della pietra che altri, per motivi esistenziali, dovettero o vollero patire.
Con l'età grazie ai misteriosi circuiti che fanno emergere dagli archivi della memoria passate esperienze, mi sono chiesto se la nostra espressione dialettale "Priga' ancunu 'chi petre 'mpiettu" avesse un qualche legame con lo spaccapietre 'in pectore' e con San Girolamo penitente.
Voi che cosa ne pensate? Non mi rivolgo a chi collega l'inflaccidimento dei muscoli all'indurimento del cuore e neppure a coloro che sono di opinione contraria, ma a quelli che ne sanno più di me in fatto di lingua.
Perchè mai si dovrebbe pregare una persona portando le pietre sul petto? Per non parlare della postura che dovrebbe assumere il supplicante, ovvero con il busto piegato in maniera innaturale all'indietro e il capo rivolto verso l'ausiliatore, a somiglianza di una delle figure immaginate da Bruegel.
Ho anche pensato che l'espressione potesse derivare dal mondo femminile, dove una donna con un generoso decoltè e una bella pietra pendente dal collo chiedesse una grazia ad un signore, ma ho subito scartato l'idea per non inimicarmi quel mondo femminile che ammiro sotto ogni aspetto.
L'immagine, tuttavia, di una pietra legata al collo e pendente dinanzi al petto, mi induce a pensare che la nostra espressione potrebbe trovare una spiegazione adeguata in qualche tradizione votiva. All'opposto, però, nel medioevo si portava appesa al collo una piccola borsa con i denari, che mi induce a ritenere l'espressione originata da un atto venale piuttosto che religioso.
Continuando nella ricerca di un significato legato all'atto di portare o spingere una pietra mi vengono in mente due immagini: quella di Sisifo, condannato da Zeus a spingere un masso sulla cima e costretto a riprenderlo nel suo perenne rotolamento e quella degli avari e dei prodighi danteschi costretti a spingere in eterno grandi massi. L'immagine di un Robert de Niro che per chiedere perdono trascina delle grosse pietre nel film Mission non si discosta molto dal significato di 'chiedere con le pietre'. Tuttavia l'immagine che ricavo dall'espressione dialettale mi fa propendere per un'azione meno eclatante, ma più intimamente collegata al corpo, come pietre 'indossate' a stretto contatto con il petto. Insomma, qualcosa di simile al pettorale di Aronne, il cui significato religioso di 'intercessione' potrebbe essere una suggestiva risposta al quesito.
Per quante ricerche abbia fatto, però, non ho trovato altre località in cui si usi dire: 'chiedere con le pietre in petto', o in cui si usi analoga espressione.
Il fatto che anche nella lingua italiana esista il verbo impetrare con significato di supplicare qualcuno per ottenere qualcosa, ma anche con significato di impietrire, mi ha fatto pensare ad un antico legame tra supplica e pietra. Purtroppo una ricerca etimologica dei due termini ha cancellato anche quest'ultima intuizione, perché nel significato di supplicare il verbo deriverebbe da in patrare da pater, ovvero rivolgersi per ottenere a chi può dare.
Se si trattasse di una richiesta interessata mi verrebbe da pensare a quelle che noi comunemente chiamiamo pietre, ma in verità sono ... calcoli. In tal caso, però, il richiedente direbbe " 'chi petre allu stommacu" oppure " 'chi petre alli rini, sempre ammesso che fosse disposto a rivelare le sue reali intenzioni!
Il mistero, dunque, rimane, ma io confido che un sammarchese sappia darmi prima o poi una spiegazione. Non glielo chiedo con le pietre in petto, ma col cuore in mano.

San Marco Argentano, 3 maggio 2023

Paolo Chiaselotti
Nell'immagine di apertura un avaro e un prodigo che spingono un macigno. Particolare di un'illustrazione della Divina Commedia di Giovanni Stradano (1587) tratta da Wikipedia

Le spiegazioni pervenute si rifanno tutte ad esperienze votive, consistenti nel portare al collo le 'pietre' del Rosario, nel portare una pietra durante il percorso al Santuario, di indossare un cilicio, di battersi il petto con una pietra ecc.