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 Al Barone Francesco Selvaggi nel secondo anniversario della sua morte

prof.ssa Olga Fiorillo Mulino


S.Marco Argentano 19.3.2009

La madre, nella casa deserta, trascorre il suo "dì tardo", nel pianto ! Ma il pianto che vale su tutto è mistero e speranza? Tu non sei morto!
Tu dormi tra i cori beati. Noi, quaggiù, in questo teatro del male, avvertiamo ancora la tua presenza, la tua voce ci pare di ascoltare.
Due anni son trascorsi da quel triste giorno in cui rapido il morbo ti ghermì e noi siam rimasti privi di te, del tuo sperare dinamico, delle tue virtù di galantuomo. Tutto è mistero! e la tua morte è stata un mistero! E se il mistero non possiamo scoprire, possiamo aprire il cuore alla speranza: Tu, ormai ponte tra il Cielo e la Terra, vegli sulla tua casa, sui tuoi cari, sulla tua scuola, sui giovani che tanto amasti, nell'attesa di quel lontano giorno in cui tutti ci incontreremo, spiriti felici ed eterni.

Olga Fiorillo Mulino