Antichi mestieri: il neviere.
 
Tra i mestieri esercitati nell'Ottocento ve ne erano alcuni alquanto singolari. Uno di questi era quello di neviere o appaltatore della neve.
Chi svolgeva questo mestiere passava gran parte dell'inverno sui monti della Sila a raccogliere neve, che compattata e avvolta con paglia o teli, veniva sotterrata in buche profonde. In estate, divenuta ghiaccio, veniva portata con i muli nelle città e venduta ad osterie, ospedali, speziali e privati.
La neve (di questo si trattava e non di vero e proprio ghiaccio) era genere di monopolio: la sua commercializzazione era affidata in privativa con gare di appalto. Il regolamento di Polizia prevedeva, infatti, che "La Giunta municipale deve procurare la somministrazione ai Cittadini della neve pei mesi di maggio a tutto ottobre mediante appalto con privativa." A San Marco furono appaltatori di neve: Bernardo Dardis, Gaetano Lombardi, Ferdinando Ambrosio nel 1858, Gennaro Arcuri nel 1859, Giuseppe Grosso fu Domenico, calzolaio, e Francesco Arcuri di Tommaso nel 1863, tutti autorizzati alla vendita "sia nel Comune e sue adiacenze che nelle fiere della Conicella e S. Antonio."
La presenza a San Marco della chiesa di Santa Maria di Nives fa pensare che anche in località Conicella vi fosse un centro di produzione del ghiaccio gestito dai cistercensi. Tale presenza sarebbe confermata dalla scoperta di un giovane del luogo, Angelo Filici, che ha individuato una galleria, scavata a mano, nell'area dove sorgeva l'antico complesso religioso.
Questa pagina fa parte del sito "L'Ottocento dietro l'angolo" di Paolo Chiaselotti.